Coff, cough, a voi!
"CARA LARA,
GRAZIE DI TUTTO."
Cara Lara, grazie di tutto: La mia lettera d'amore a Lara CroftQuesto, forse, è uno dei post più difficili che io abbia mai scritto. Non quello più difficile, ma ci siamo molto vicini. Ho iniziato a buttarlo giù nella mia testa, quasi due anni fa, mentre metodicamente impacchettavo i miei possedimenti preparandomi per un viaggio che non avrei mai previsto. Anche allora, sapevo che questa sarebbe stata l'esperienza di una vita.
Non mi vergogno di ammettere che sono super emozionata in questo momento, nel bel mezzo della tempesta di una delle più intense ed eccitanti occasioni della mia carriera. Il peso di questa esperienza continua a crescere, mentre il 5 Marzo si avvicina e si avvicina. Se siete in vena di sentire una storia, lasciate che vi dica esattamente cosa significa questo momento per me. Sì, è un po' lunga, ma è perché sono quindici anni che si sta costruendo.
Amore a prima vista
Ho sempre adorato i giochi. Da bambini, i miei fratelli e io ce la risolvevamo a Mario Kart, placavamo la rabbia con TMNT e baravamo con Track & Field quotidianamente. I giochi erano divertenti. Intrattenevano. Un modo per passare il tempo. Quando ho posato per la prima volta gli occhi su Tomb Raider, comunque, tutto è cambiato. Ho sperimentato un cambio di schema. A 12 anni ero troppo giovane per apprezzare come Tomb Raider ha trasformato l'industria. Non importava, perché per la prima volta ho visto me stessa rappresentata in un videogioco.
"PER LA PRIMA VOLTA HO VISTO ME STESSA
RAPPRESENTATA IN UN VIDEOGIOCO…"
Potrebbe sembrare strano che qualcuno così giovane si identifichi con un'archeologa aristocratica e armata di pistole, ma Lara mi aveva affascinata. Vero, non avevamo molto in comune al di là del nostro sesso, ma quel piccolissimo eco era abbastanza. Fin da quella giovane età, ho realizzato che volevo lavorare nel mondo dei videogiochi. Stando eretta e preparata in un mare di uomini, Lara mi ha dato la sensazione che avrei potuto fare lo stesso. Aspiravo ad essere come lei, ad esemplificare la sua forza, intelligenza, forma fisica, bellezza e natura avventurosa. Lara non accettava un no come risposta, e nemmeno io l'avrei fatto. Per me era più che un semplice personaggio. Personificava un'idea, e sostengo che le idee sono la forza più potente al mondo. Il viaggio che mi ha condotta dove sono ora non è stato breve o facile. Detto questo, Lara ha continuato ad ispirarmi anno dopo anno e posso dire con certezza che mi ha aiutata a dare forma alla donna che sono oggi.
Ecco un esempio degno di nota: ho capito di amare l'illustrazione mentre cercavo di dare un tributo alle avventure di Lara su carta e con la matita. Tracciavo uno schizzo, lo scandivo e lo inviavo a tutti i fansite della rete, solo per poter vedere il mio nome associato al suo. Oppure trovavo un modo di manipolare i materiali ufficiali con Microsoft Paint, ottenendo come risultato finale degli orribili sfondi da desktop. Era la mia prima incursione nel mondo della grafica, che più tardi sarebbe diventata la mia scelta lavorativa.
Lara mi ha anche introdotta nel mondo dei fumetti. Frequentavo spesso negozi di hobby assieme ai miei fratelli, per comprare nuovi pacchetti dei nostri giochi di carte preferiti. Non ho mai guardato più di tanto gli scaffali con le uscite mensili, fino al giorno in cui ho visto la mia eroina esposta lì, al centro, vicino alla cassa. Lara si era infiltrata nel mondo dei fumetti e io l'ho felicemente seguita. Ovviamente mi sono innamorata di ogni cosa che Michael Turner toccava, visto che secondo me, ha illustrato Lara in modo perfetto. Anni dopo l'ho incontrato, per ironia della sorte ero vestita da Lara, al mio primo vero SDCC. Ho pianto. Sono ancora imbarazzata al riguardo, ma lui era incredibilmente dolce e modesto. Alla fine, i miei gusti in fatto di fumetti hanno iniziato a diversificarsi. Il mondo in cui Lara mi ha introdotta è fiorito in un apprezzamento e in una passione per l'industria dei fumetti in generale. Ora non riesco ad immaginare di non avere Sandman, Preacher o Locke & Key nella mia vita.
Andiamo avanti di una manciata di anni dopo la mia introduzione ai fumetti e ritroviamo un santuario di poster di Tomb Raider che ha ricoperto un angolo della mia stanza, soccorso da recenti immagini di Angelina Jolie con le fondine di Lara addosso. In modo casuale rivisitavo i vecchi Tomb Raider mentre aspettavo ogni nuovo episodio. A questo punto il merchandising di Tomb Raider infestava la mia stanza, mentre i miei genitori mi permettevano di diventare una cacciatrice di tesori a modo mio. Utilizzavo i risultati della mia pagella per ottenere rari gadget di Tomb Raider su eBay. Niente mi motivava di più a prendere voti alti che la promessa di una nuova action figure o la variante di una copertina. Autografata, se possibile.
Alla fine un giorno, ho deciso di voler impersonare Lara Croft. Non nello spirito, ma di mettere davvero i piedi nelle sue scarpe. Ho fatto incursione nell'armadio di mia mamma e ne sono uscita con un vestito da allenamento che se modificato in modo adeguato avrebbe assomigliato vagamente alla muta "Sola" di Lara in TRII. Ho impostato il timer per l'autoscatto di una fotocamera usa e getta, posato e immortalato la mia passione in una foto che ora mi fa ridere ogni volta che ci poso lo sguardo. Più o meno un anno dopo mi sono vestita di nuovo, dando l'incarico ai ragazzini a cui badavo di scattare una foto mentre facevo finta di scalare il loro lampadario. All'epoca non avevo idea di cosa fosse il cosplay, Lara ha piantato i semi di quello che sarebbe diventato un hobby appagante e una parte massiccia della mia identità adulta.
Facciamo un salto in avanti fino al liceo. Continuavo a schizzare e disegnare Lara in classe, ma non avevo molti videogiocatori con cui condividere la mia passione. Mentre il mio amore per Lara è stato messo un po' da parte per concentrarmi sullo studio, lei continuava ad ispirarmi a lavorare sodo e a mettermi alla prova in tutto quello che facevo. Durante il secondo anno è stata creata una squadra di rugby comunitaria. Gli allenamenti venivano fatti fuori, perché erano di troppo peso per essere ufficialmente riconosciuti dalla scuola. I miei amici maschi dicevano che non ero abbastanza tosta per giocare. Ho picchiato i miei pugni uno contro l'altro e immediatamente mi sono diretta verso il foglio delle iscrizioni. Sapevo che se Lara poteva farlo, anche io potevo. E Lara poteva fare quasi tutto.
"SAPEVO CHE SE LARA
POTEVA FARLO, ANCHE IO POTEVO"
Ci ho provato. Sono entrata in squadra. Ho giocato alla grande per tre anni e ho amato ogni minuto. Mi è stato persino chiesto di unirmi alla squadra femminile statale dopo il diploma, ma ho rifiutato a causa del mio programma universitario molto rigido. Ad oggi, sono immensamente orgogliosa di aver rischiato e di aver provato (soprattutto a me stessa) quello di cui sono capace.
Un lavoro da sognoPer tutta la durata del college ho lavorato duramente con l'intento di ottenere il lavoro dei miei sogni a Game Informer. Ho studiato grafica e giornalismo, perché volevo prepararmi doppiamente al lavoro per una rivista. Di nuovo, mi sono ritrovata a nuotare controcorrente in un campo dominato dagli uomini e Lara ha continuato ad essere il mio faro silenzioso. Ho provato a propormi a Game Informer durante il secondo anno. Mi hanno rifiutata (grazie al cielo) e mi hanno chiesto di riprovare di nuovo una volta laureata. Mi sono laureata. Un giorno dopo ho sottoposto il mio curriculum per la seconda volta. Dopo un mese circa di email, colloqui e molti messaggi vocali, ho avuto il lavoro. Sono arriva al lavoro dei miei sogni a 22 anni. Ho vissuto la mia passione ogni giorno da quel momento in avanti, dato che ho considerato il mio lavoro a Game Informer come continuazione della mia formazione. Mi sono costantemente messa alla prova come scrittrice e come professionista.
Sono passati una manciata di anni incredibili, e in aggiunta al lavoro da Game Informer, mi sono trincerata nel mondo del cosplay. A quel punto avevo diversi costumi come Lara Croft alle spalle, anche se non posso di certo vantarmi della qualità dei miei primi sforzi. Stavo anche guadagnando più responsabilità al lavoro, inclusa la mia prima cover story - Portal 2. E' stato poco dopo che ho cominciato a sentire voci di una rivisitazione di Tomb Raider. Sono stata molto aperta sul fatto che pensavo di essere la persona migliore per scriverne la storia, tutti dovevano essere d'accordo sull'assegnarmi la cover. Non avevo bisogno di certificazioni. Il massiccio reliquiario sulla mia scrivania ne era la prova evidente.
Lo staff mi aveva dato il consenso su Tomb Raider. Era una storia troppo grossa per farcela passare sotto il naso, e io dovevo prendere la guida. Ricordo di essere stata totalmente e completamente pietrificata, non solo per la massiccia responsabilità di far debuttare un nuovo gioco nel mondo, ma perché Tomb Raider sembrava così…diverso. Da fan di lunga data ero preoccupata per come mi sarebbe stato presentato. Era la mia Lara quella? Era ancora la donna che mi ha ispirata ad essere chi sono oggi? Anche allora, nel tardo 2010, potevo vedere che lo era. Dopo un viaggio o due a Crystal Dynamics, molte lunghe interviste e una sessione di gioco dimostrativa estesa, ho scritto le dieci-pagine-di-esclusiva-mondiale della cover story. Ho agonizzato sull'articolo per giorni e giorni prima di liberarlo, a dispetto della paura quasi paralizzante che il mio lavoro non avesse fatto giustizia alla nuova avventura di Lara.
Il numero ha raggiunto le edicole e il fermento era intenso. Ero eccezionalmente orgogliosa di essere stata parte di un così grande momento nella storia dei videogiochi. E poi ho ricevuto la chiamata. Sarei stata disposta a prendere e muovere la mia intera vita attraverso il paese in nome di Tomb Raider? Senza dubbio.
"A 22 ANNI MI SONO ASSICURATA IL LAVORO DEI MIEI SOGNI.
A 25 HO AVUTO IL LAVORO CHE NON MI SAREI MAI NEMMENO SOGNATA."
A 22 anni mi sono assicurata il lavoro dei miei sogni. A 25 ho avuto il lavoro che non mi sarei mani nemmeno sognata. Mi è stata data l'opportunità di essere parte del team di Tomb Raider e, attraverso i fan di tutto il mondo, di aiutare a dare forma alla donna che mi ha aiutata a formarmi. Per restituire il favore. Parlando di umiltà.
Il cerchio si chiudeCosì adesso sono qua seduta, a 27 anni, all'alba di una cosa massiccia. Ho dedicato i miei due ultimi anni quasi solo a Lara e ho l'incredibile fortuna di credere con talmente tanto entusiasmo in una visione, che la passione ha riempito il mio serbatoio ogni volta che andava a fumo.
Non è tutto quello che ha riempito il mio serbatoio, però. Anche voi l'avete fatto. Attraverso di voi, la community, sono stata in grado di avere una parola nel futuro di Lara. Come un fan fa nei confronti dell'altro, io ho assunto il ruolo di ambasciatrice. Facendo ciò sono diventata una giramondo, proprio come Lara. Detto questo, non mi sono sentita estranea nemmeno una volta mentre camminavo in una stanza piena di fan, anche se non parlavamo la stessa lingua. L'affinità era tangibile.
Non è stato tutto facile, comunque. Gli ultimi due anni sono stati gratificanti, però mi hanno anche messa alla prova. Essere l'unica donna (fino all'altra settimana!) di community e social per un marchio globale, significa lunghe notti e fine settimana e una linea quasi invisibile che divide il lavoro dal gioco. Ho avuto a che fare regolarmente con collera e tormenti, e anche con una minaccia di morte ad un certo punto, completa di investigazione da parte dell'FBI. C'è anche la sfortunata realtà per cui quando tieni così tanto a qualcosa, i commenti ostili a volte hanno l'abilità di fare breccia nella tua pelle dura.
Detto questo, attraverso lo sfinimento e qualche difficoltà occasionale, è stata un'esperienza di valore in ogni secondo. Mi sento molto più ricca a livello personale e professionale, rispetto a quando ho iniziato in Crystal Dynamics. Sono cresciuta tantissimo nei due anni passati. Senza dubbio, il culmine sono le genuine amicizie che ho instaurato all'interno della community di Tomb Raider. Guardo indietro ai tapas di tarda notte a Madrid, ai giri sotto la pioggia di Mosca, ai pranzi Parigini fuori dal Louvre, ai gelati di Londra, alle lezioni di italiano a Milano, agli allenamenti di arco a New York, e dozzine di altri ricordi che mi riempiono di una gioia travolgente.
"MI SENTO MOLTO PIU' RICCA A LIVELLO PERSONALE E PROFESSIONALE,
RISPETTO A QUANDO HO INIZIATO IN CRYSTAL DYNAMICS"
Il giorno del lancio è vicino e non sono mai stata così coinvolta in qualcosa. Dare tutto quello che hai ad un progetto, perché ci credi così fermamente. Essere così tanto interessata agli anni e anni di lavoro investiti da gruppi di persone dall'immenso talento. Sperare con tutto il cuore che altri si interessino così tanto al risultato finale, proprio come fai tu. Fa riflettere. E' meraviglioso. E terrificante.
E ora, per chiudere il cerchio. Perché la la dodicenne Megan si è innamorata di Lara Croft? Perché a livello base, ho visto il mio futuro in lei. Da giovane, lei mi ha incoraggiata a lavorare duro ed essere più forte. Come professionista lei mi ha motivata ad essere visibile e a far sentire la mia voce. A far vedere alle giovani donne che questa è un'industria incredibile in cui lavorare. Mi ha ricordato di essere sempre un buon esempio, proprio nel caso in cui diventassi un faro per qualcuno, come lei è stata per me.
Questa è la parte dove mi gonfio di orgoglio e i miei occhi si bagnano ancora. La nostra nuova visione di Lara Croft mi ispira come aveva fatto Core Design nel lontano 1996. In ogni centimetro è l'eroina di cui mi sono innamorata a 12 anni. E' intelligente, articolata, piena di risorse, ambiziosa, avventurosa, atletica, leale e solo un pochino più impertinente. Ma non è perfetta, ed è la parte migliore.
Lara Croft ha dei difetti. Mostra la sua paura. Ha dubbi su se stessa. Questa realtà mi ispira ancora di più oggi, che quando ero più giovane. Lara Croft mi rivela una verità, posso cogliere l'occasione e ottenere grandi risultati proprio grazie ai miei difetti e alla mia umanità, non devo disprezzarli. Lara Croft non è più perfetta. Nemmeno io lo sono. Nemmeno il nostro gioco lo è, ma come Lara stessa abbiamo creato qualcosa di eccezionale con Tomb Raider.
"UN FAMOSO ESPLORATORE UNA VOLTA HA DETTO:
LO STRAORDINARIO E' IN QUELLO CHE FACCIAMO, NON IN CHI SIAMO.
GRAZIE CRYSTAL DYNAMICS E GRAZIE ALLA COMMUNITY DI TOMB RAIDER, PERCHE'
MI HA RESA PARTE DELLA CREAZIONE DI QUALCOSA DI STRAORDINARIO"
Un famoso esploratore una volta ha detto: "Lo straordinario è in quello che facciamo, non in chi siamo." Grazie a Crystal Dynamics e grazie alla community di Tomb Raider, perché mi ha resa parte della creazione di qualcosa di straordinario.
Dom Mar 03, 2013 1:14 am
E così lei è graphic designer anche, questa mi mancava! Sapevo che ha lavorato a Game Informer, ma pensavo fosse solo giornalista. Che donna ragazzi....
Prego! Se la leggi e ci sono cavolate dimmelo 
Ma daaaaaaaaai!
